La struttura degli annunci è semplice e sintetica:
Ora che sai come è composto un annuncio AdWords sei pronto per il nostro decalogo sulle migliori pratiche di scrittura.
La soglia di attenzione dell’utente, si sa, è molto bassa. Ecco perché quei due titoli da 30 caratteri l’uno possono essere i nostri migliori alleati. Spiegare sinteticamente chi siamo e cosa offriamo può fare la differenza tra un annuncio che converte e uno che rimane ignorato.
Per scrivere titoli efficaci riprendi le keyword del gruppo di annunci. Nel primo titolo puoi “spiegare” il contenuto dell’offerta, nel secondo puoi esortare i tuoi clienti a chiamare, prenotare o portare a termine una qualsiasi azione rilevante per te. In alternativa, sfrutta gli altri trenta caratteri come fossero la continuazione naturale del primo titolo: dai più informazioni possibili all’utente. È anche possibile inserire nel primo titolo la funzione {Keyword: Titolo Annuncio}. Così facendo l’utente si troverà davanti un titolo personalizzato con la sua query di ricerca e sarà portato a cliccare.
Inserire una call-to-action è fondamentale per spingere i tuoi clienti all’azione. Una buona pratica è quella di adattare la chiamata all’azione all’offerta del giorno. Ad esempio, scrivere “Compra Oggi e Risparmi il 50%!” è sicuramente più efficace dei classici “Acquista Ora” e “Chiedi Info”. Infatti non tutte le call-to-action funzionano allo stesso modo: ci sono utenti più o meno “caldi”, che si trovano all’inizio o alla fine del processo di acquisto, e ci sono contesti di fruizione differenti: l’utente può cercare da pc o da mobile a seconda delle situazioni. Non temere, in questo caso la funzione “IF” di AdWords viene in nostro soccorso, adattando il testo al device in uso.
La potenza di AdWords sta tutta qui: paghi solo quando un utente clicca il tuo annuncio. Ci sono tanti piccoli accorgimenti tecnici affinché l’annuncio venga mostrato solo a utenti effettivamente interessati.
Ma, come avrai già capito, anche il modo in cui scrivi l’annuncio può aiutarti a essere certo che chi ti clicca stia cercando proprio te. Come?
Domande e informazioni molto specifiche sono utili a segmentare il tuo pubblico: cliccheranno solamente coloro che si riconoscono nel target del tuo annuncio.
Due titoli da 30 caratteri e una descrizione da 80. Tutto qui? Assolutamente no! Ci sono anche le estensioni annuncio, ovvero moduli aggiuntivi utili a dare più informazioni. Ne esistono tantissime: sitelink, callout, snippet, estensioni di chiamata, estensioni di promozione. Ognuna ha un suo scopo: pubblicizzare un’offerta, facilitare una telefonata, elencare dei servizi. Non solo le estensioni aumentano lo spazio occupato dall’annuncio (e quindi la visibilità), ma contribuiscono in modo determinante anche alla possibilità che un utente clicchi, favorendo la crescita del CTR.
AdWords è pensato per premiare la coerenza tra tutti gli elementi di una campagna. Inserire le parole chiave che attivano l’annuncio all’interno dell’annuncio stesso aiuta ad aumentare questa coerenza: fa spendere meno all’inserzionista grazie all’aumento del punteggio di qualità e permette all’utente di capire che l’annuncio corrisponde esattamente a ciò che sta cercando. Una buona pratica che conviene a tutti.
Un annuncio di AdWords, come abbiamo visto, è composto da due titoli di 30 caratteri ciascuno, un URL di visualizzazione personalizzabile e una descrizione da 80 caratteri. È vero, le estensioni permettono di aggiungere maggiori informazioni, ma la sintesi è d’obbligo. Scrivi chi sei, cosa offri e perché puoi soddisfare il bisogno dell’utente meglio degli altri. Evita il superfluo.
Gli annunci di AdWords rispettano determinati standard redazionali, che corrispondono solitamente alle tradizionali norme del buon scrivere scolastico. Ortografia, grammatica e punteggiatura necessitano di un occhio di riguardo. Una piccola eccezione vale per quelle parole su cui si vuol far cadere l’occhio: è bene scrivere le parole principali sempre con la maiuscola: test empirici dimostrano un aumento del CTR per chi usa questa best practice.
La punteggiatura conta, non dovrebbe essere necessario ricordarlo; se pensi di poter dare per scontato l’uso di virgole, due punti e punti, sappi che AdWords non vede di buon occhio annunci troppo “carichi” di enfasi: per questo, l’uso dei punti esclamativi è limitato all’interno dell’inserzione e, addirittura vietato nei titoli.
Vuoi attirare l’attenzione dell’utente? Chiedigli qualcosa: interrogalo su un suo bisogno. Cominciare con una domanda per attirare l’attenzione è un trucco vecchio come il mondo. Quando qualcuno ti fa una domanda, d’istinto ti soffermi a leggere un secondo in più, perché una domanda, in un certo senso, “pretende” una risposta.
Un altro piccolo “segreto” dei pubblicitari consumati è quello di fare leva sul senso di scarsità di un prodotto. Frasi come “Disponibilità Limitata” o “Fino ad Esaurimento Scorte” sottolineano il carattere straordinario e limitato nel tempo dell’offerta: sempre meglio approfittarne prima che finisca. Sembra semplice vero? Sì, però funziona alla grande: AdWords ha anche implementato la funzione “conto alla rovescia” per aggiornare in automatico i giorni che mancano alla scadenza di un’offerta.
Google AdWords è uno strumento pubblicitario potente e in costante evoluzione, se saprai sfruttarlo al meglio potrà aiutarti a far crescere la tua azienda e trovare nuovi clienti. Se hai bisogno di aiuto per impostare le tue campagne pubblicitarie, contattaci!