Focus TITANKA! 🔥 Google Ads: best practice per creare un funnel di vendita
il funnel è il percorso che porta un utente qualsiasi a diventare un cliente pagante
Quali sono quindi le best practice che possono aiutare la tua attività a non perdere di vista il sales funnel?
1. Usare le campagne di Google Ads come “unità organizzative”: per quanto possibile, ricostruisci il percorso di vendita dei tuoi potenziali clienti all’interno del tuo account Google Ads, ricreando le diverse fasi del funnel.
Il mondo del web marketing è in continua espansione: una strategia integrata prevede di utilizzare diverse tecniche e piattaforme per colpire aree diverse del funnel. Tuttavia, se, da una parte, l’utilizzo di un media mix coerente e ragionato dovrebbe sempre costituire la norma, dall’altra spesso le piccole e medie imprese non possono permettersi di investire budget e risorse sui mezzi di comunicazione più disparati.
Qui entra in gioco Google Ads: il ventaglio di soluzioni pubblicitarie offerte dalla piattaforma riesce infatti a coprire i diversi livelli del funnel di vendita. Campagne video e display aumentano la notorietà del brand, il remarketing dinamico lavora sulla fase di considerazione del prodotto, mentre la parte finale del percorso d’acquisto è coperta da campagne shopping, campagne sulla rete di ricerca e remarketing degli utenti che hanno abbandonato il carrello.
2. Scegliere le keyword in base all’intento commerciale: ricostruire per intero il processo di acquisto di un utente sul tuo account Google Ads può essere un lavoro lungo e complesso, sicuramente più dispendioso, sia in termini di tempi che di budget, rispetto alla creazione di una classica campagna di ricerca per ciascun prodotto o servizio.
Se la strada lunga ti spaventa non è detto che tu debba abbandonare l’idea del sales funnel: puoi anche scegliere di concentrarti su una sola fase del funnel, coerentemente coi tuoi obiettivi di marketing: individua una fase, magari quella finale più redditizia, e concentra i tuoi sforzi su di essa. Valutare l’intento commerciale delle keyword su cui puntare è fondamentale per intercettare utenti vicini all’acquisto. Biddare su chiavi di ricerca contenenti i concetti di prezzo, preventivo e vendita è una best practice centrale: se un utente cerca “acquisto online scarpe Nike” possiamo già immaginarcelo con la carta di credito in mano, pronto a concludere l’acquisto.
3. Organizzare bene i gruppi di annunci: usa poche parole e lo stesso tema. La scelta più estrema possibile è la SKAG (Single Keyword Ad Groups) ovvero una sola parola, in tutte le corrispondenze, per ogni gruppo di annunci. In questo modo, otterrai il massimo della coerenza tra annuncio e keyword e potrai personalizzare il copy rendendolo più accattivante agli occhi dell’utente. Certo, c’è tanto lavoro da fare e, a seconda della quantità di prodotti/servizi che pubblicizzi, la SKAG potrebbe sembrarti una scelta un tantino eccessiva.
Il principio, però, rimane valido: limitati a poche parole accomunate dallo stesso argomento, ti sarà più facile inserirle negli annunci e il sistema premierà le tue campagne.
4. Misurare le perfomance delle campagne nel modo giusto: se vuoi tenere veramente conto della relazione tra struttura del sales funnel e struttura dell’account Google Ads, devi valutare attentamente le modalità di reportistica.
Di default, Google Ads utilizza come metodo di attribuzione l’ultimo clic: ciò significa che il merito della conversione viene attribuito solamente all’ultima interazione con le nostre campagne.
Se il tuo account è strutturato come un funnel di vendita, questo non basta. Serve capire quali punti di contatto hanno contribuito, in diversa misura, all’acquisto. Fortunatamente Google pensa sempre a tutto e mette a disposizione diversi modelli di attribuzione.
Quelli più adatti ai nostri scopi sono due:
Il modello in base alla posizione attribuisce il 40% della conversione al primo e ultimo clic e ripartisce equamente il restante 20% tra gli altri;
Il modello basato sui dati dell’account individua attraverso analisi statiche gli annunci, le parole chiave e le campagne che hanno avuto migliori performance. Quest’ultimo però non è disponibile per tutti gli inserzionisti, ma solo per account con uno storico importante.
Ignorare completamente le logiche del sales funnel in fase di impostazione dell’account può portare a un notevole spreco di budget.
Le indicazioni in questo articolo costituiscono una buona base per evitare errori, ma se hai bisogno di aiuto per migliorare le tue campagne pubblicitarie, contattaci!